Manfria 2020




Il contesto paesaggistico di Manfria impone maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione comunale e da parte dei residenti che possono collaborare e attuare nuove sinergie per attivare nuovi processi di rigenerazione urbana.

È chiaro che prima di poter operare bisogna conoscere il tessuto urbano, le sue peculiarità, le sue potenzialità, ma anche le sue carenze strutturali. Vivere questa parte di città, priva di qualsiasi servizio essenziale sia pubblico che privato, rappresenta un vero e proprio isolamento “urbano”.

All’interno del PRG di Gela vigente Manfria viene descritta così:
<< Il valore turistico che la zona possiede è stato più volte messo in evidenza. Qui vogliamo sottolineare come un‟area ricca di presenze naturalistiche ed archeologiche meriti di essere valorizzata e inserita in un contesto di riferimento più ampio.
Il Piano prevede che, compatibilmente ai vincoli naturalistici, qui siano realizzati anche insediamenti alberghieri capaci di offrire al turista una vasta gamma di servizi in aggiunta alla semplice fruizione del mare. Questi insediamenti dovranno essere inseriti nel paesaggio con tutta l’accortezza che il caso suggerisce, al fine di migliorare l’offerta ma anche di arricchire, con architetture di pregio, il contesto paesaggistico >>.
Ma invece di pensare a “insediamenti alberghieri” (come cita il PRG) perché non pensare ad un’operazione di ospitalità diffusa che sfrutti il patrimonio esistente?
Perché non mettere in rete i privati proprietari di immobili al fine di strutturare un’offerta turistica di accoglienza diffusa?

Quali potrebbero essere le azioni utili a formulare una proposta progettuale e procedurale coerente ed efficace?
  1. effettuare una rilevazione del tessuto urbano esistente individuando quelle che sono state le buone pratiche già esistenti (interventi virtuosi e compatibili con il paesaggio naturale);
  2. individuare buone prassi costruttive e tecnologiche, stilare un abaco di interventi migliorativi da prescrivere ai proprietari che intendono effettuare ristrutturazioni edilizie e di recupero dell’esistente (oltre quelle già esistenti);
  3. pensare a spazi pubblici a basso impatto ambientale strettamente legati agli accessi al mare esistenti;
  4. pensare nuovi percorsi pedonali e ciclabili lungo le strade di collegamento della zona.
  5. attuare strumenti urbanistici adeguati come un Piano Particolareggiato di Manfria in modo tale da dotare la zona di uno strumento di pianificazione territoriale che inneschi processi di rigenerazione urbana donando un’identità urbanistica e architettonica a questo pezzo di città.
In questo contesto sicuramente la concertazione tra amministrazione, ordini professionali, enti e privati cittadini è essenziale per evitare di disperdere energie inutilmente.
Proviamo a pensare ad una Piattaforma di idee che si alimenti di proposte e attività per il rilancio di questa zona balneare. Che sia a servizio della Cittadinanza e di un Laboratorio Tecnico Permanente, appositamente istituito dall’Amministrazione comunale, che “traduca” i desideri e le proposte in azioni pubbliche.

Questi strumenti di partecipazione avrebbero così lo scopo di:
  • coinvolgere la cittadinanza e i principali attori del sistema pubblico/privato per definire criticità, opportunità e orientamenti in ottica di definizione di una visione condivisa di sviluppo;
  • sottoporre alla condivisione dell’opinione pubblica, al confronto aperto ed inclusivo il primo documento di analisi;
  • favorire una democrazia partecipativa, inclusiva e multidisciplinare.

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