Architettura Economica e Popolare


Ma davvero l'architettura contemporanea deve essere un prodotto commerciale solo per pochi eletti? Siamo convinti che le soluzioni più sostenibili e contemporanee per le nostre città e per i nostri centri storici siano ristoranti, trattorie, osterie, alberghetti, posti letto e idromassaggi? Siamo decisi quindi a far scomparire le nostre campagne e le identità rurali a favore di ville, villette e piscine? Personalmente è da un po' di tempo che mi pongo queste domande e cerco di darmi una risposta. Secondo l'ultimo rapporto 2022 pubblicato da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), riferito al consumo nazionale di suolo nell'anno 2021 (vedi interessante mappa interattiva), si può facilmente desumere che il trend nazionale in aumento vertiginoso è quello del consumo indiscriminato di suolo. Questo vuol dire che preferiamo "impermeabilizzare" con il cemento piuttosto che favorire politiche di rigenerazione e conservazione dei nostri territori, aumentando di fatto i rischi di dissesto idrogeologico, di urbanizzazione non controllata e di scomparsa delle peculiarità del paesaggio. La soluzione è la restituzione all'architettura del ruolo di protagonista di un processo complesso di rigenerazione delle nostre città e delle nostre abitazioni, a partire dall'identità dei nostri territori e dalla funzionalità dei nostri spazi. L'Architettura deve ritornare ad essere accessibile economica, popolare (A.E.P.).

#ST104 

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